We Tech G19 Costa Ludus
Si, mi piace il softair. Faccio parte di una squadra con la quale ultimamente per un motivo o per l’altro riesco ad incontrarmi molto raramente. Del softair in particolar modo mi piace curare l’equipaggiamento, a tal punto che, alcune cose non le porto in game ma le custodisco gelosamente in casa. Sto parlando di alcune repliche di pistole che amo customizzare a tal punto da renderle oggetti da collezione. E’ il caso della mia We Tech G19 customizzata Costa Ludus.
Cosa significa customizzare una pistola softair?
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Farla sparare più forte o più lontano? No o perlomeno non necessariamente. Significa renderla almeno esteticamente il più vicino alle sua consorella vera (si dice RS ovvero Real Steel quando si fa riferimento ad un’arma vera nei confronti di una softair).
Vi metto in guardia. Se cadete nella trappola di questo tipo di hobby spenderete veramente tanto. Faccio l’esempio di una Glock pagata 100€ che fine lavori quasi sempre vi verrà a costare più della rispettiva RS che viene venduta intorno ai 500€.
Perché i costi sono così elevati?
Probabilmente per la tiratura piuttosto limitata di certi pezzi. Materiali leggeri e resistenti, aziende (quasi tutte asiatiche) che rischiano riproducendo particolari con loghi e trademarks originali senza averne il permesso ecc.
Aggiungiamo anche il rischio concreto di pagare dazi doganali visto che i paesi da dove arrivano i nostri upgrades sono nelle black list della dogana italiana.
Un altro problema è che quasi nessuno dei pezzi che sostituiamo è per così dire “plug&play” ma spesso richiede lavori di adattamento da fare con una certa esperienza pena l’inutilizzo del costoso ricambio o di rovinare la pistola.
La mia prima custom per renderla efficiente e funzionante al 100% ha dovuto subire diversi interventi e sostituzioni varie. Ho tribolato dietro al progetto per circa 1 anno prima di avere ottimi risultati. Si basa su una Tokio Marui Detonics Combat Master alla quale per prima cosa messo fusto è carrello in alluminio.
Le Tokio Marui sono quasi interamente in plastica seppur ben fatte. Ho quindi cambiato grilletto, cane, e guancette dell’impugnatura. Quanto avrò speso? Bè, 150 per la pistola, 120 per il fusto e carrello, 150 circa per tutto il resto. Ce l’ho dal 2007 e avrò sparato migliaia e migliaia di colpi ed è tuttora perfetta.
Ora è il momento delle Glock, per questo modello sono possibili vastissime personalizzazioni e si ci si fa prendere la mano si va molto oltre quello che ho speso per la Detonics.
Come preferita ho scelto la We Tech G19
Forse il modello peggiore per quanto riguarda la diffusione e reperibilità degli upgrades. Perché ciò? quasi certamente perché la Tokio Marui che è sempre il riferimento per le pistole softair non produce questo modello. Ricordo che quasi tutte le Glock in circolazione (KJW, WE e in parte Stark Arms) sono cloni più o meno precisi dei rispettivi modelli Tokio Marui.
Tornando alla mia G19 di base ho optato per una WE TECH in versione custom che ad un prezzo competitivo viene venduta con carrello esterno, canna esterna, grilletto e altri particolari in alluminio. Fatti molto bene, ma non per chi cerca la fedeltà di riproduzione poiché sono ispirati a modelli custom esistenti ma non ne sono le repliche.
Il carrello alleggerito, cioè con feritoie laterali e superiori che espone la canna è ispirato a quelli della Salient Arms International, così come il grilletto. Di pura fantasia la placchetta col teschio in fondo al carrello. E’ ispirata ad un vecchio gioco della Playstation, Darkwatch. A me non piace ma devo dire che è fatta molto bene.
Vediamo ora come rendere più “verosimile” questa G19 ad una equivalente Real Steel customizzata Costa Ludus
Per prima cosa sostituiamo carrello e canna esterna con un Ace1 Arms uno dei pochi compatibili al 100% con la G19 WE TECH. Sembra fatto piuttosto bene ma devo dire che quello di serie seppur di “fantasia” è fatto meglio, parlo sia del carrello che della canna.
La versione che ho comprato è un ulteriore custom di Costa Ludus, l’azienda di Chris Costa, ex ceo Magpul PTS, noto guru americano del tiro cometa.
Poi è la volta del grilletto, io ho preso questo della Guns Modify con la scritta SAI e le sicure di colore intercambiabile. Il fusto della mia G19 ha già una zigrinatura stampata per migliorare il grip. Questa zigrinatura si chiama stippling e viene fatta artigianalmente con la punta di un saldatore. Se vogliamo riprodurla non è difficile ma bisogna avere pazienza e la mano leggera. Il frame della G19 in certi punti è molto sottile e non ci vuole nulla a bucarlo. Per il momento ho optato per un frame WE della G19 normale, nero ma purtroppo senza loghi originali.
Per quanto riguarda la meccanica c’è poco e niente da fare
La serie G della WE TECH sono pistole affidabili che funzionano già bene nella configurazione stock. Al massimo consiglio di cambiare il gommino dell’hop up e la molla dello sgancio del caricatore. Questo perchè essendo la mia una Gen 4 ha il pulsante di sgancio piuttosto grande e morbido. Facile toccarlo inavvertitamente mentre si impugna la pistola e sganciare il caricatore.
Anche la molla di ritorno del carrello meriterebbe di essere cambiata visto che quella di serie a volte fa un po’ fatica a riallineare perfettamente lo slide. Devo dire che quella fornita con lo slide ACE 1 ARMS è più duretta e funziona meglio oltre ad avere il perno meglio rifinito. In attesa se fare o no lo stippling alla mia G19 ho messo un grip supplementare in gomma della Pachmayr. E’ quello della Glock vera e costa pochi euro (preso su Ebay). La sua funzione oltre che migliorare il grip nel mio caso è quella di mascherare alcuni loghi non originali della pistola.
Loghi originali
Infatti ricordiamoci che le scritte Glock, Made in Austria ecc, sono presenti ufficialmente nelle repliche i cui produttori hanno pagato i diritti alla Glock. Sicuramente tra questi c’è la Tokio Marui e forse e dico forse un tempo Stark Arms. le WE TECH purtroppo non hanno i loghi originali.
Io infatti sto impazzendo per trovare un fusto compatibile con la G19 WE che abbia le scritte originali ma purtroppo è un’impresa quasi impossibile. Dico quasi perchè su qualche store orientale si trovano delle Glock vendute come prodotte da HK3P che sembra essere un rebrand della WE TECH ma con tutti i loghi originali. La G19 in questa forma è quasi impossibile da trovare. In ogni caso se si trova la si trova intera e la spedizione di una replica Softair completa da Hong Kong o Cina che sia causerebbe quasi certamente seri problemi doganali.
Come spara la mia G19 sia in configurazione originale che con carrello, canna esterna e molla ACE1 ARMS?
Direi molto bene in tutte e due le configurazioni. Tiro secco e potente, è la pistola più potente che mi sono ritrovato tra le mani, pur rimanendo sotto il Joule previsto dalla legge. Misurata col crono alla volata siamo a circa 90m/s.
Il tiro è teso e preciso anche sulle medie distanze, e regge tranquillamente pallini da 0,25g.
Unica pecca sono i caricatori in mio possesso che spesso tendono a perdere un po’ di gas dalla valvola di riempimento.
E’ un problema risolvibile se si ha la chiave per smontare la valvola. Se l’oring non è rovinato con un filo di grasso al silicone si ricrea la tenuta.
Per evitare che il problema si ripresenti conviene tenere i caricatori parzialmente pieni di gas in modo che tutti gli oring siano tenuti in pressione.
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